Cari colleghi,
sempre più spesso si parla di come le nuove tecnologie digitali influenzino opinioni e comportamenti e come si possa usare questi fenomeni per quello di positivo che consentono a chi deve pensare e distribuire informazione a 360°.
In particolare, pensiamo alla rivoluzione nel modo di fruizione dei programmi radio e televisivi: da un’offerta “lineare”, su canali rigidamente comandati dai palinsesti e destinati ai ricevitori radio e TV, a un’offerta “granulare”, attraverso social media diffusi in rete INTERNET su dispositivi tipo PC, tablet, smartphone ecc.
È evidente che non ha senso immaginare che la creazione dei contenuti non ne sia profondamente condizionata.
Su questo argomento, si saldano alcuni fenomeni tecnologici modernissimi, che sono indispensabili per coniugare la creatività di autori e produttori dei programmi con le analisi di mercato in tempo reale che le nuove tecnologie consentono.
Per un’introduzione a questo ed altri temi strettamente aderenti, vi proponiamo un articolo apparso on-line su un organo d’informazione del settore di grande autorevolezza e diffusione: “Zero Uno”
che ha pubblicato a settembre dell’anno scorso una bella intervista al nostro collega della RAI, Massimo Rosso, Direttore della ICT (Information & Communication Technology): LINK 1.
Più in generale, un altro articolo di Zero Uno (LINK 2) risponde alle domande:
“Come implementare una soluzione efficace per la big data analysis? Come misurare l’efficacia dell’investimento? Quali competenze sono necessarie?”
e inquadra il problema nell’ambito più ampio delle analisi di mercato predittive e dei problemi sia finanziari che di risorse umane di alta specializzazione, che si devono affrontare per trarre i migliori risultati dal mastodontico meccanismo che si mette in moto.
Come speriamo sia emerso da queste informazioni, l’argomento è di grande importanza per il futuro della RAI e, forse, potrebbe meritare una nostra riflessione ad hoc.
Buona lettura!