Cari colleghi,
con grande puntualità, ma non grande originalità, mercoledì 25/10 la suprema Corte ha decretato legittimo il decreto “Poletti”, che nel 2015 applicò la sentenza di incostituzionalità dell’ennesimo blocco della perequazione al costo della vita nel calcolo delle pensioni (anni 2012 e 2013).
I criteri definiti dall’Esecutivo, com’è noto, adottarono una gradualità di aumenti a calare con l’aumentare dell’ammontare delle pensioni, fino a cessare del tutto per quelle superiori a sei volte il minimo.
Con la presente sentenza, che respinge del tutto i numerosi ricorsi a questa impostazione del 2015, la Corte Costituzionale dichiara “non irragionevole” il criterio adottato per realizzare un bilanciamento tra diritti dei pensionati ed esigenza della finanza pubblica.
Non comprendiamo, nella nostra ingenuità, il perché la progressività nel prelievo fiscale (aliquote crescenti al crescere dei redditi) non basti a compensare diritti e gestione finanziaria.
Tuttavia, vi invitiamo a leggere il seguente articolo, tempestivamente apparso su PMI.it, raggiungibile con questo link.
Buona lettura!