Cari colleghi,

purtroppo nuvole nere si raddensano al nostro orizzonte di pensionati che, per il lavoro di tanti anni in posizioni di rilevanza professionale e di responsabilità, proveniamo da trattamenti retributivi adeguati, trasparenti e consistentemente tassati alla fonte, secondo la regola costituzionale della progressività.

Quando siamo andati in pensione, i nostri emolumenti sono stati sostituiti da pensioni regolate da leggi che li hanno abbondantemente ridimensionati, tanto è vero che mediamente sono risultati dimezzati.

Inoltre, l’adozione dell’EURO, in un mercato lasciato in Italia assolutamente e sciaguratamente privo di controlli, ha di fatto ulteriormente dimezzato il nostro potere d’acquisto, portandoci ad un livello retributivo forse ancora decente, ma di certo non d’oro!

Come non fosse bastato, la “fame” di liquidità dei conti pubblici, non riuscendo mai a saziarsi a spese dell’immenso fenomeno dell’evasione e dell’elusione fiscale, ha più e più volte sterilizzato gli adeguamenti delle nostre pensioni all’aumento del costo della vita.

Ci troviamo così che, dopo una ventina d’anni di questi accadimenti, le nostre pensioni in valore assoluto sono addirittura inferiori al dato di partenza, figurarsi il reale potere d’acquisto!

Ma oltre al danno, la beffa: siamo sempre nel mirino come pensionati d’oro.

Per darvi un’informazione più documentata sull’argomento, vi proponiamo di leggervi un articolo al seguente link.

Vedrete che le cose non stanno come si vorrebbe far capire ai cittadini non informati, ai quali si fa di tutto per alimentare un odio di classe che serve solo a schermare il pressapochismo di chi vuole solo raggiungere un immediato consenso elettorale, invece di utili e necessarie riforme di sistema per il bene di tutti, noi, i nostri figli, i nostri nipoti; in una parola, per il futuro di tutti.

Buona lettura!