da Redazione PMI.It del 25 Maggio 2023.
Detrazione edilizia dal 75% al 90% per lavori di eliminazione di barriere architettoniche, ancora ammesso a sconto in fattura: come funziona nel 2023.
Il bonus barriere architettoniche per il 2023, è uno dei più corposi incentivi rimasti tra quelli in ambito edilizio dopo la scure di Governo. Il credito o detrazione al 75% è applicabile fino al 31 dicembre 2025 e per quest’anno ancora può salire al 90% se rientra come lavoro trainato in un progetto di Superbonus, con ripartizione tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo.
Inoltre, è una delle pochissime eccezioni alla nuova regola: questo bonus consente di accedere allo sconto in fattura, anche per lavori in immobili dove non vivono disabili o anziani.
Si applica infatti per lavori di eliminazione delle barriere architettoniche di immobili già esistenti, con tetti di spesa che variano da 30mila a 50mila euro a seconda della tipologia di edificio. Lo possono utilizzare sia i privati sia le imprese per interventi su immobili posseduti o detenuti, strumentali o patrimoniali.
Vediamo come utilizzare il bonus fiscale e a quanto ammonta, caso per caso.
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Indice
Bonus barriere architettoniche: cos’è
L’agevolazione consiste in una detrazione (di base al 75%) per la realizzazione di interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti, in relazione alle spese sostenute nell’anno precedente.
Sui materiali si applica l’IVA ridotta al 4% anche se il contribuente usa il bonus non è portatore di handicap.
Gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche).
Nella platea dei beneficiari non troviamo soltanto le persone fisiche ma anche le società, che possono accedere al credito d’imposta per interventi su immobili posseduti o detenuti, a prescindere che si tratti di beni strumentali o patrimoniali (quindi, anche per imprese che affittano i propri immobili).
I lavori sono agevolabili anche se nell’edificio non sono presenti disabili o anziani.
I massimali di spesa del bonus barriere
- 50mila euro: per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
- 40mila euro per ogni unità immobiliare per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari. Quindi, vanno moltiplicati 40mila euro per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
- 30mila euro per ogni unità immobiliare in edifici composti da più di otto unità immobiliari. Anche qui, i 30mila euro vanno moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Sono ammesse anche le spese per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari, funzionali ad abbattere le barriere architettoniche (building automation con o senza Superbonus) nonché, in caso di sostituzione dell’impianto, per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.
Per le delibere condominiali che approvano questi lavori è necessaria la maggioranza dei partecipanti all’assemblea pari ad un terzo del valore millesimale dell’edificio (art. 1, comma 365, legge n. 197/2022).
Abbattimento barriere: esempi di interventi agevolabili
Tra gli interventi finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici esistenti, rientrano ad esempio la rimozione di scalini, porte troppo strette, rampe troppo ripide, spazi ridotti, dislivelli. O ancora, la realizzazione di ausili come scivoli a bassa pendenza, ascensori, piattaforme elevatrici e montascale. Ma anche l’adeguamento dei servizi igienici (per consentire adeguata manovrabilità) o di strumenti come i citofoni (posti alla giusta altezza).
Sono dunque ammessi tutti le rimozioni edilizie finalizzato a eliminare le barriere architettoniche (porte, scalini, ecc.); gli interventi di automazione impianti per edifici e singole unità immobiliari con le stesse finalità (ascensori, montascale, rampe…); in caso di sostituzione impianti, le spese di smaltimento e bonifica dei materiali e del vecchio impianto.
Anche al posto del Bonus Infissi
Il Bonus Barriere architettoniche si può utilizzare anche per rifare il bagno o gli infissi, perché l’intervento rispetti le regole tecniche del DM 236/1989. Ad esempio sull’altezza delle maniglie o sulla sagomatura delle finestre.
Bonus con sconto in fattura
Per questa detrazione sono ancora previste le opzioni per la cessione del credito o lo sconto in fattura anche se i lavori non rientrano in progetti ricadenti nella vecchia normativa.
I lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche, incentivati al 75% sono infatti tra i pochi ammessi allo sconto in fattura o alla cessione del credito, con o senza abbinamento ad un progetto di Superbonus. Le due opzioni restano alternative all’utilizzo della detrazione in dichiarazione dei redditi, ripartita in 5 quote annuali di pari importo.