Caro Collega,
Ti informo con vivo piacere che, con ordinanza del 22 gennaio 2016, il Tribunale di Palermo, in relazione al ricorso di cui siamo nuovamente promotori nell’ambito di un’iniziativa confederale contro il blocco della perequazione automatica delle pensioni per il biennio 2012-2013, ha, anche questa volta, dichiarato non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del comma 25 dell’art. 24 del decreto Legge n. 201/2011, convertito nella Legge n. 214/2011, come recentemente modificato dal decreto legge n. 65/2015 convertito nella Legge n. 109/2015.
Rientrando l’interessato tra i pensionati titolari di trattamento pari o inferiore a cinque volte il minimo Inps, l’eccezione riguarda la parte in cui la norma in esame prevede che per tali pensionati la rivalutazione solo nella misura del 20%.
Il Tribunale di Palermo, infatti, ha ritenuto che “la suddetta rivalutazione è di entità talmente modesta da indurre a ritenere che anche la nuova normativa mantenga un contrasto con i principi dettati dalla Costituzione e con l’interpretazione che degli stessi ha fornito la Corte Costituzionale”, sollevando, conseguentemente una questione di incostituzionalità che investe il sistema di modulazione della rivalutazione prevista dalla Legge n. 109/2015, in quanto difforme anche da quanto previsto dalla Legge n. 147/2013 (meglio nota come “meccanismo perequativo Letta”).
Il Tribunale di Palermo ha, pertanto, disposto la rimessione degli atti alla Corte Costituzionale.
Ora attendiamo fiduciosi l’esito degli altri procedimenti da noi attivati per dare ulteriore sostegno alla nostra azione, nel caso anch’essi ravvedano i profili di incostituzionalità e procedano al rinvio alla Consulta.
E’ un primo passo molto positivo, tutt’altro che scontato, frutto della nostra caparbia volontà di difendere e tutelare i tuoi legittimi diritti, che ci auguriamo trovi ancora una volta l’accoglimento da parte della Corte Costituzionale in tempi ragionevoli. Ciò costringerebbe il nostro Legislatore a tornare sui propri passi e sarebbe un monito anche per il futuro.
Sono certo che apprezzerai l’importante risultato che abbiamo conseguito in un contesto certamente non favorevole e che, per essere consolidato, necessita di un’azione forte e coesa della categoria su tutto il territorio nazionale.
Confido, pertanto, di poter contare sul Tuo impegno personale a sostegno della nostra battaglia per i Tuoi diritti, iscrivendoTi a Federmanager se non lo sei già, e sulla Tua disponibilità a dare massima diffusione della notizia ai colleghi pensionati di Tua conoscenza.
Naturalmente Ti terrò aggiornato circa gli sviluppi dell’iter giudiziario.
Cordiali saluti.
Stefano Cuzzilla